Per introdurre al meglio questo argomento tanto delicato è bene chiarire che i farmaci sono tutte quelle sostanze che sono in grado di modificare uno stato fisiologico. Naturalmente, la variazione può essere in meglio o in peggio. Se avete bisogno di un certo farmaco è probabile che otteniate più effetti positivi che negativi, cosa che è totalmente opposta in caso contrario. Al contrario, gli integratori sono dei prodotti che hanno appunto il compito di “integrare” una certa sostanza. Dunque, questi ultimi sono essenzialmente delle aggiunte alla dieta.
In questo articolo parleremo in particolare di farmaci molto particolari: quelli a base di testosterone. Introdurremo anche i booster di testosterone, che in questo caso rappresentano gli integratori. L’obiettivo di questo articolo è di informarvi sulla durata dei trattamenti, sia per quanto riguarda i farmaci che per quanto riguarda i booster.
Dunque, andremo a considerare i farmaci a base di testosterone tenendo sempre presente che, essendo dei farmaci, possono dare degli effetti negativi. Se scorrerete verso il basso troverete quindi due paragrafi: uno dedicato interamente alla durata d’assunzione dei farmaci e uno riservato ai booster.
Farmaci a base di testosterone: per quanto tempo si possono prendere?
I farmaci a base di testosterone, solitamente, quando si prescrivono, vengono prescritti pensando al lungo periodo. Questo perché i farmaci a base di testosterone servono essenzialmente a colmare o a curare delle carenze o delle disfunzioni, le quali possono essere a livello gonadico o endocrino. In tutti gli altri casi è vivamente sconsigliata l’assunzione, visti e considerati gli effetti negativi devastanti derivanti da un sovradosaggio da testosterone.
Dunque, chi assume o deve assumere dei farmaci a base di testosterone deve seguire una terapia ormonale. Alcune volte si tratta di terapie a vita, come per esempio quelle che vengono prescritte agli uomini transgender. Essi infatti, non avendo un apparato gonadico orientato verso la produzione del testosterone, hanno bisogno di introdurre il testosterone in maniera esogena per poter conservare tutti i tratti maschili secondari. Lo stesso succede quando la carenza di testosterone è di altro tipo, ed è riconducibile all’ipogonadismo.
Le terapie ormonali sono caratterizzate da alcuni cicli, i quali dipendono fondamentalmente dal tipo di farmaco che si deve assumere. Solitamente però, si tratta di cicli regolari, composti da una fase di assunzione e una di pausa. I cicli in questione sono generalmente da considerare come 3/3: 2/3 del ciclo è caratterizzato dall’assunzione del farmaco, mentre 1/3 dalla pausa.
Booster: per quanto tempo si possono prendere?
I booster invece sono totalmente diversi dai farmaci a base di testosterone. Infatti, se questi ultimi vanno a integrare e a colmare in maniera diretta la carenza, i booster lo fanno in un altro modo. Essi potenziano la naturale produzione di testosterone, andando a stimolare le diverse strutture deputate a tal ruolo con alcuni ingredienti appositamente studiati.
Non avendo quindi testosterone, ma soltanto degli ingredienti che ne stimolano la secrezione, i booster non sono da considerare come farmaci. Dunque, essendo degli integratori, i booster si possono assumere liberamente. Il fatto che non esista una ricetta medica e una terapia ben strutturata non significa però che se ne debba abusare. E’ sempre consigliato quindi leggere le istruzioni e il foglio illustrativo.
Per quanto riguarda la durata beh, non c’è un tempo limite. Potrete decidere di assumerlo per due settimane, sei mesi o per dieci anni: il tutto dipende soltanto da voi. Naturalmente però, il dosaggio è sempre scritto sulle confezioni. Nonostante l’idea di assumere un integratore liberamente sia allettante, bisogna evitare di abusarne. Ricordate sempre che il troppo stroppia, e questo vale per qualsiasi cosa, non solo ed unicamente per i farmaci. Nel caso aveste qualche dubbio però, potrete sempre chiedere dei chiarimenti al vostro medico o al vostro nutrizionista.